Il lavoro minorile nega i diritti, le potenzialità e la dignità dell’infanzia. L’usanza diffusa di impiegare bambini e bambine per svolgere un lavoro umile provoca gravi danni al loro sviluppo generale, ostacola la loro protezione, l’istruzione, il consolidamento di life-skills, li porta a una separazione precoce dalla famiglia e li espone a pericoli, malattie e stress. Le conseguenze sono spesso la migrazione pericolosa che si traduce nella sparizione di bambini e bambine e nel traffico di esseri umani.
Perciò il lavoro minorile è una delle peggiori forme di violazione dei diritti dell’infanzia poiché le vittime vengono abusate e sfruttate sul posto di lavoro.
In India, nell’area del West Bengal dove CINI opera, le industrie che maggiormente impiegano lavoro minorile sono agricoltura, edilizia, lavoro domestico o negli alberghi, produzione di sigarette, fabbricazione di mattoni nei forni. Bambini/e e adolescenti socio-economicamente deboli e di famiglie vulnerabili sono costretti a lavorare per sostenere le loro famiglie e talvolta appianare debiti dei genitori. Questa infanzia è destinata all’abbandono, alla disuguaglianza, alla privazione e allo sfruttamento e finiscono per rimanere intrappolati in un ciclo intergenerazionale di miseria che porta a basso livello di istruzione, basso lavoro qualificato e abuso di sostanze.
Nell’esperienza sul campo di CINI, la pandemia COVID-19 ha aggravato le vulnerabilità dei bambini e delle bambine: la percentuale dei casi di lavoro minorile è aumentata mediamente del 2,8% ma il fenomeno si è fatto sentire ancora più drammaticamente in alcuni aree come lo Itahar, nel distretto rurale del Uttar Dinajpur nel 2-Gram Panchayats (dati del Rapporto di CINI di analisi comparativa sulla Child-line, Pronto soccorso per l’infanzia, dei casi segnalati in prima e durante COVID-19 Pandemia).
Proprio in quest’area interviene il nostro progetto per garantire lo sviluppo del pieno potenziale di bambine e bambini vittime del lavoro minorile assicurando loro il diritto all’istruzione, alla protezione e a partecipare attivamente alla proprio sviluppo prendendo decisioni su questioni che le/li riguardano.
Grazie ai vostri contributi possiamo garantire un primo intervento individuale e specializzato. CINI ha condotto un’indagine su 365 bambini/e del Murshidabad in rapporto al lavoro minorile. Da questa indagine, durata due mesi, è risultato che bambini/e sono impegnati in diverse attività come aiutare i genitori a svolgere il loro lavoro regolare oppure in lavori agricoli stagionali, ecc.. In effetti non sono risultati dall’indagine dei veri e propri abbandoni scolastici: i nomi dei bambini/e/e sono nei registri delle scuole, ma la maggior parte di loro sono molto irregolari nella frequenza, perché aiutano a fare le faccende domestiche o prendersi cura dei fratelli quando i genitori lavorano, o vendono verdure o fanno alcuni lavori agricoli stagionali, ecc. Grazie al primo micro progetto finanziato i 60 bambini più fragili hanno ricevuto il supporto educativo per i due mesi successivi, in modo che potessero continuare la loro istruzione. Si sono svolti incontri periodici con gli stakeholder e i lavoratori sul campo. Inoltre, nell’ambito di questo programma sono state organizzate riunioni di genitori e riunioni di sensibilizzazione a livello di comunità. L’iniziativa ha migliorato significativamente la consapevolezza dei bambini/e/e e delle comunità di Murshidabad – Jiaganj Block contro la pericolosità del lavoro minorile. Il programma ha sensibilizzato i bambini/e/e, le donne e le comunità perché evitino di mandare i bambini/e a lavorare e a guadagnare, aiutandoli invece a tornare a studiare e a frequentare regolarmente le scuole, per sostenere la loro educazione. Ha inoltre motivato la comunità a fermare il lavoro minorile. |
Con meno di 1.500 franchi abbiamo cambiato la vita di 350 vittime di lavoro minorile: grazie! Continuando a sostenerci ci permetterete di rinnovare il progetto nel 2025 e negli anni successivi!