Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Educazione

L’esperienza di CINI dimostra che le bambine e i bambini che non frequentano regolarmente la scuola sono maggiormente a rischio di abusi, lavoro minorile, traffico, sfruttamento. Per questo CINI lavora per favorire l’accesso e la frequenza a scuola soprattutto di chi viene escluso per casta, povertà, sesso, capacità o barriere culturali, in accordo con il Right to Education Bill (India, 2009).

In collaborazione con le autorità scolastiche locali, gli insegnanti, le famiglie, i rappresentanti delle comunità, le bambine, i bambini e gli adolescenti, CINI vuole individuare e raggiungere tutti coloro che hanno abbandonato la scuola o rischiano di abbandonarla e motivare il sistema scolastico e le famiglie affinché li spingano a restare o tornare a scuola.

Tutte e tutti a scuola!

È inoltre necessario sostenere alcuni allievi e allieve più fragili nello svolgimento dei compiti per favorire la continuità di frequenza: per questo prima e dopo l’orario di lezione, sono attivi nelle scuole e nelle comunità appositi di servizi. Spesso la casa e la famiglia non sono luoghi che permettono o che favoriscono lo studio, con conseguenti facili disaffezioni o abbandoni.
Operatori di CINI e gruppi di mutuo-aiuto si impegnano anche a dialogare con i genitori per sensibilizzarli ai benefici a lungo termine dell’istruzione a fronte della rinuncia immediata del misero salario del figlio o figlia lavoratrice.

Per le situazioni di grave povertà e discriminazione di casta o di genere CINI gestisce, per conto del Governo, le scuole residenziali: si tratta di un’esperienza pilota gestita a livello di comunità e rivolta a chi non avrebbe accesso ad alcun tipo di istruzione.

Innovare la didattica

Invece nelle scuole attive sul territorio, CINI sostiene l’innovazione, sia dal punto di vista metodologico sia da quello strutturale. È importante riportare bambini e bambine al centro del processo di apprendimento come è importante introdurre bagni separati per le ragazze e riqualificare gli ambienti scolastici, promuovendo la creazione di Scuole Amiche dei Bambini come presidi fondamentali per la loro rappresentanza all’interno di Comunità Amiche dei Bambini.

Infine, attraverso appositi centri sociali d’ascolto, tutti gli utenti della scuola possono conoscere e far rispettare i propri diritti e concorrere a portare idee e proposte per migliorare il sistema di educazione e istruzione nel suo complesso. Per raccogliere questi contributi e da qui partire per nuove riprogettazioni, è stato istituito uno specifico centro di ricerca, Education Resource Centre (ERC), per indirizzare il Governo alla riqualificazione del sistema scolastico e al miglioramento dell’offerta formativa.

Centro d’apprendimento per ragazze

Dove: villaggi del Jalpaiguri, Nord del Bengala

Obiettivi:

  • Garantire l’istruzione elementare alle ragazze tra i 6 e 14 anni non scolarizzate per 5 anni
  • Sensibilizzare le adolescenti e le loro madri sugli skill necessari alla vita futura, sull’igiene e la salute in particolare quella riproduttiva e sessuale
  • Prevenire i matrimoni e le gravidanze precoci.

Scuola residenziale – Rani Bhabani

Dove: Calcutta

Obiettivi:

  • Offrire istruzione ai più poveri/e e rispondere alle esigenze nutrizionali e sanitarie
  • Fornire corsi di recupero per riportare i bambini/e a scuola
  • Sensibilizzare i genitori perché mandino i figli/e a scuola
  • Fornire corsi di Life Skill sullo sviluppo della personalità, autostima, corretti comportamenti, salute e igiene anche riproduttiva, valori, buone abitudini e partecipazione sociale.